La metamorfosi degli insetti è un complesso fenomeno in cui l'organismo che esce dall'uovo si modifica progressivamente per acquisire la forma dell'adulto; in questi successivi passaggi, l'organismo distrugge alcuni tessuti, ne crea altri e produce organi diversi.
Negli insetti olometaboli come la farfalla, la metamorfosi si completa in quattro stadi. Dalle uova fecondate, in genere fissate dalla femmina sulla pagine inferiore di una foglia, esce una piccola larva completamente diversa dall'adulto: il bruco. Ha un corpo allungato, corte appendici per il movimento e potenti mandibole con cui mastica e tritura foglie e steli. Il bruco cresce rapidamente e per almeno due volte deve affrontare la muta, ovvero il cambio del rivestimento esterno, che non è elastico. Raggiunta la crescita massima e la maturità, il bruco smette di nutrirsi e si chiude in un involucro per l'ultima muta. Questa fase si chiama crisalide: per un periodo di tempo variabile a seconda della specie, il vecchio corpo scompare e si trasforma totalmente, acquisendo la forma dell'insetto con capo, tronco, torace, tre paia di zampe e ali.
La schiusa della crisalide si chiama sfarfallamento. La farfalla rompe la crisalide e spunta con la testa e si aiuta con le zampe e con i movimenti del corpo. Ancora umida, con le ali accartocciate e prive di forma, la farfalla rimane ferma, finché le ali non si asciugano e si distendono, grazie all'aria aspirata dall'insetto che permette all'emolinfa (il sangue degli insetti) di scorrere rapidamente lungo le venature delle pagine alari. Così, in un periodo di tempo compreso tra un minuto e un'ora, la farfalla è pronta iniziare la sua nuova vita.