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I POPOLI DELLE GRANDI PRATERIE AMERICANE
Il grande altopiano erboso che occupa il centro degli Stati Uniti era in origine una specie di deserto ai cui margini abitavano gruppi di Indiani che praticavano l’agricoltura e la caccia.
L’introduzione del cavallo nelle popolazioni indiane, portato dagli europei nel XVI secolo, cambiò radicalmente le loro usanze per quanto riguarda i trasporti e la caccia al bisonte.
Proprio per seguire i bisonti, gli Indiani lasciarono i loro insediamenti per diventare nomadi. La figura del bisonte venne idealizzata fino a diventare un vero e proprio culto: affrontare a cavallo una mandria di bisonti rappresentava per gli Indiani uno dei maggiori riconoscimenti all’interno della comunità.
Per gli Indiani la guerra era un’occasione per dimostrare il proprio coraggio, più che uno strumento di conquista. Gli scontri seguivano un rigoroso codice d’onore: le donne e i bambini non venivano coinvolti e i villaggi non venivano attaccati.
Le tribù erano governate da un capo che aveva il compito di organizzare la vita del villaggio.
La necessità di spostarsi portò alla realizzazione di abitazioni mobili, come il tepee, fatta di pelli di bisonte.
L’arrivo degli europei sconvolse gli equilibri nei territori indiani, che in breve tempo furono cacciati dalle loro terre.