I Romani erano maestri nella costruzione di strade ed edifici pubblici. Molte delle loro conoscenze tecniche provenivano dagli Etruschi, da cui impararono per esempio a costruire gli acquedotti.
Gli acquedotti consentivano di portare acqua potabile da una sorgente lontana fino ai centri urbani. Per far scorrere l’acqua facilmente, i canali di scorrimento venivano realizzati con una leggera pendenza; se era necessario superare una collina si scavava una galleria per far passare le tubature.
Gli ingegneri romani svilupparono una grande capacità nella costruzione dei ponti.
Inizialmente i ponti venivano costruiti di legno, appoggiati su zattere e sostenuti da tralicci conficcati sul fondo dei fiumi. In seguito gli ingegneri romani cominciarono a costruire i ponti in pietra e calcestruzzo, così resistenti da durare millenni.
Per costruire una strada i Romani seguivano un preciso procedimento. Dopo lo scavo disponevano quattro strati di materiali differenti: lo strato più basso era costituito da grosse pietre, poi ricoperto da ghiaia; il terzo strato era un impasto di sabbia, ghiaia e acqua. Solo alla fine venivano poste lastre di pietra levigate.
Non meno importanti per i Romani erano le opere destinate all’intrattenimento come teatri, anfiteatri, stadi, circhi e arene. Le strutture destinate agli spettacoli erano presenti in quasi tutte le città romane e vi si svolgevano spettacoli ai quali assistevano migliaia di persone.