La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge.
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell’accusa a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell’accusa e l’acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo.
Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova. La colpevolezza dell’imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all’interrogatorio da parte dell’imputato o del suo difensore.
La legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell’imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita.
Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati.
Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra.
Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.
Che cosa significa? Questo lunghissimo articolo stabilisce le norme che regolano il processo. L'attuale formulazione non è quella originaria, perché l'articolo è stato riformato nel 1999, stabilendo i principi del cosiddetto “giusto processo”.
Il processo penale deve essere caratterizzato da:
Ma perché...? Per capire che cosa significa “giusto processo” possiamo considerare alcuni aspetti di questo articolo.
Il giusto processo prevede il contraddittorio: ciò significa che un accusato ha il diritto di far interrogare l'accusatore dal proprio avvocato (come si vede spesso nei film americani).
Le parti (accusa e difesa) si trovano infatti in una condizione di parità.
Perché un processo sia giusto, l'accusato deve sapere per tempo di che cosa è accusato. In caso contrario, non può organizzare la propria difesa.
Un altro aspetto è interessante: l'uso di interpreti a favore di chi non è in grado di capire la nostra lingua. Può apparire un aspetto secondario, quasi scontato, eppure è un elemento di fondamentale importanza per garantire all'accusato di comprendere ciò che avviene in aula e le accuse che gli vengono mosse e che in un paese di recente immigrazione come il nostro è un segno di civiltà giuridica.