Il soggetto è realistico e raffigura una bimba seduta su una poltrona di un elegante salotto. La bimba ha in grembo un gattino che, avvolto dal calore delle sue braccia, appare beatamente compiaciuto e rilassato.
Julie Manet, il soggetto ritratto da Renoir, è la nipote di un altro grande pittore francese: Édouard Manet.

I segni pittorici sono morbidi e sfumati, le zone campite di colore non risultano contornate da linee disegnate, in quanto le pennellate si fondono nelle forme da esse generate.

Il viso della bimba, centro di maggiore attrazione del dipinto, può essere inserito in un cerchio perfetto ed è allineato verticalmente con il muso del gatto, anch’esso particolarmente tondeggiante.
Leggere linee sfumate definiscono invece gli elementi d’arredo del salotto.

I colori sono prevalentemente grigi colorati.
La gamma dei toni è quasi monocromatica, con poche varianti sul grigio-bruno scuro dei capelli o sull’avorio chiaro del viso, del vestito e del micio.

Su quest’ultimo però c’è anche un grigio scuro, quasi nero, che disegna le strisce del manto.

L’ambiente è scaldato dai grigi rosati della tappezzeria e del bracciolo del divano.

I colori sono stesi con pennellate morbide che li fondono nelle diverse sfumature e digradazioni.
La ricerca del colore è molto raffinata, mai casuale o dissonante nell’insieme cromatico. I leggeri contrasti riguardano soltanto il fattore chiaro/scuro.
Anche i colori del gatto si fondono e si confondono con quelli del vestito, quasi a rafforzare il legame con la padroncina.

I grigi colorati plasmano tutta la scena e sono essenzialmente colori neutri, delicati, spesso cangianti in un prezioso grigio argenteo.
Questi infondono una sensazione di calma soffusa in un ambiente elegante e ricercato.
L’artista, con questi colori tenui e discreti, riesce a esprimere tutta la grande dolcezza e tenerezza dei soggetti raffigurati.