Le civiltà della Mesopotamia

Nel Vicino Oriente, le popolazioni stanziate tra il Tigri e l’Eufrate dettero vita alle civiltà mesopotamiche, dal nome della vasta regione che occuparono: la Mesopotamia. Grazie allo sviluppo di nuove tecniche agricole e di allevamento i villaggi crebbero e sorsero le prime città, dando inizio a una vera rivoluzione urbana. Nella vasta regione di Shumer a stanziarsi fu la civiltà sumerica, organizzata in città-stato indipendenti. Ai Sumeri risale l’invenzione della scrittura.

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Nel III millennio a.C. i Sumeri vennero sconfitti dagli Accadi, che con la loro ideologia imperialista, estesero i confini del regno fino alla Siria e al Mediterraneo. Alla civiltà accadica successe quella babilonese: nel 2000 a.C. gli Amorrei si insediarono in Mesopotamia, fondandovi la città di Babilonia, una delle città più belle dell’antichità. Tra il 1792 a. C. e il 1750 a. C. il re babilonese era Hammurabi, divenuto famoso per il codice di leggi che porta il suo nome: il codice di Hammurabi rappresenta il primo esempio di leggi scritte della storia. Ma Hamurabi fu anche un abile condottiero e conquistatore, riuscendo a sottomettere tutte le altre città e creando un unico regno.

Osservando la cartina, quali territori comprendeva il vasto impero di Hammurabi?


L’intera Mesopotamia fino al golfo Persico
I territori a Nord della regione di Shumer
I territori della vasta regione
a Sud della Mesopotamia
I piccoli regni della Bassa Mesopotamia, le città-stato sumere e tutti i territori accadici

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Nel corso del II millennio a. C. si sviluppò anche la civiltà hittita. Esperti guerrieri, gli Hittiti, dalle montagne dell’Anatolia, ruscirono a conquistare l’intera regione, fino ad espandersi verso la Mesopotamia e la Siria. Ma verso il 1200 a.C. un’invasione di popolazioni indoeuropee dissolse l’impero hittita e di ciò ne approfittarono gli Assiri che, insediatisi nella zona settentrionale del Tigri crearono uno stato unitario e costruirono due grandi città: Assur e Nivive. Gli Assiri erano pastori, ma soprattutto guerrieri ed erano attirati dalle ricchezze dell’impero babilonese. Per questa ragione decisero di invaderne il territorio nel 1100 a.C. Iniziò da questo periodo l’impero assiro e Nivive ne divenne la nuova capitale. Il Regno degli Assiri fu talmente spietato e crudele che provocò un profondo odio tra le popolazioni vinte: Egiziani, Babilonesi, Fenici e Persiani si coalizzarono tra loro per sconfiggere gli Assiri. Assaliti da tutte le parti, finirono con l’essere sconfitti e la città di Nivive fu conquistata nel 612 a.C.

Osserva la cartina e indica in quali attuali Stati si espandeva l’Impero Assiro.


Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan
Turchia, Georgia, Iraq, Iran, Egitto, Turkmenistan
Siria, Arabia Saudita, Azerbaijan, Georgia, Uzbekistan
Turchia, Libano, Siria, Israele, Iraq, Iran, Egitto

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Babilonia, capitale dell’impero babilonese, divenne una delle città più belle dell’età antica; essa è rimasta famosa per i suoi magnifici monumenti, tra i quali vi era la famosa torre di Babele di cui se ne parla nella Bibbia e che agli Ebrei di quel tempo sembrò così alta da apparire come gesto di superbia contro Dio. Nel libro della Genesi infatti si legge:

“E dissero: «Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra». […] E l'Eterno disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Orsù, scendiamo laggiù e confondiamo la loro lingua, affinché l'uno non comprenda più il parlare dell'altro».”

Probabilmente la torre di Babele doveva essere una ziqqurat più alta delle altre e quindi maestosa. Ma la particolare torre attirò l’attenzione secoli dopo anche del poeta italiano per eccellenza, Dante Alighieri. Come in tutto il pensiero cristiano, anche Dante ritiene che l’episodio della torre di Babele rappresenti il nodo centrale della storia linguistica dell’umanità: fino alla costruzione della torre di Babele infatti tutti gli uomini del mondo parlavano una lingua comune, mentre dopo la confusione provocata da Dio i linguaggi iniziarono a frammentarsi. È nel capitolo VII del I libro del De vulgari eloquentia, opera filosofica e dottrinaria e dedicata al tema della lingua e quindi delle strutture retoriche e della letteratura, che Dante riporta l’episodio della torre di Babele. Ti proponiamo quindi la lettura del passo del De vulgari eloquentia.
Clicca qui per la lettura.

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Il territorio della “Mezzaluna fertile” che si estendeva dalla Mesopotamia alla Valle del Nilo è stato la culla dello sviluppo di molte civiltà, la cui fortuna economica si basò sull’agricoltura e l’allevamento. Il progressivo miglioramento delle tecniche idrauliche consentirono di utilizzare le acque fluviali per fini agricoli, garantendo perciò alle civiltà appena nate di sfruttare al meglio le risorse naturali che questi territori offrivano. Oggi la maggior parte del territorio che all’epoca corrispondeva alla Mesopotamia coincide con lo Stato dell’Iraq. Esponi brevemente le caratteristiche fisiche e politiche di questo Stato e spiega per quale motivo questo Paese è stato vessato da numerosi e sanguinosi conflitti, come le due guerre del Golfo (1990-91 e 2003).