La campagna italiana di Russia

Per contestualizzare

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A partire dal luglio 1941, l’Italia partecipò all’offensiva condotta dalla Germania sul fronte orientale, inviando in Unione Sovietica reparti prima del C.S.I.R. (Corpo di spedizione italiano in Russia) e poi dell’A.R.M.I.R. (Armata italiana in Russia). Dopo aver combattuto nei pressi del fiume Bug (agosto 1941), il C.S.I.R. attraversò il fiume Dnepr (settembre 1941) e avanzò nel bacino del fiume Donez (autunno 1941), dove trascorse l’inverno del 1941-1942, cercando di difendere la propria posizione; stanziatasi nel bacino del fiume Don (estate 1942), l’A.R.M.I.R. tra il novembre 1942 e il febbraio 1943 fu impegnata in scontri violenti, dai quali uscì sconfitta. A partire dal marzo 1943, la maggior parte dei soldati italiani iniziò la ritirata.

Per approfondire

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La partecipazione alla guerra contro l’Unione Sovietica rappresentò uno sforzo notevole per l’Italia, già duramente impegnata nei Balcani e in Africa settentrionale: le ingenti perdite da essa subite sul fronte orientale rappresentarono un duro colpo per le sue già scarse capacità militari. Diverse furono le ragioni che nel giugno 1941 spinsero Benito Mussolini a offrire ad Adolf Hitler il proprio aiuto in Russia: la volontà di tenere fede al patto d’acciaio, stipulato dai loro rispettivi Paesi nel 1939; la speranza di partecipare alla spartizione delle risorse di un nemico considerato ormai sconfitto; la motivazione ideologica della lotta contro il comunismo, che svolse un ruolo di primo piano nella propaganda fascista. Le truppe italiane giunsero in Unione Sovietica impreparate agli scontri che avrebbero dovuto affrontare, oltre che scarsamente motivate. La maggior parte dei soldati inviati al fronte non fece più ritorno: alcuni perirono in battaglia, altri di stenti nei campi di prigionia nemici o durante la ritirata. 

Per riflettere

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  1. Per quali ragioni Mussolini decise di partecipare alla campagna di Russia?
  2. Come vengono descritti i combattimenti nel filmato dalla propaganda fascista?
  3. Quale fu invece la realtà della guerra in Russia?