L’eccidio delle Fosse ardeatine

Per contestualizzare

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Il 23 marzo 1944 a Roma, in via Rasella, alcuni partigiani dei G.A.P. (Gruppi di azione patriottica) compirono un attentato ai danni di un reparto di truppe d’occupazione tedesche: la detonazione di un ordigno esplosivo e il successivo lancio di quattro bombe a mano artigianali sui superstiti causò la morte di 32 soldati nazisti. Come rappresaglia, il 24 marzo i tedeschi fucilarono 335 Italiani, tra civili e militari, tutti estranei all’attacco dei G.A.P.: l’eccidio avvenne presso le Fosse ardeatine, antiche cave di pozzolana, un materiale edile, situate alla periferia di Roma, nelle quali furono poi occultati i cadaveri.

Per approfondire

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Tra il 1943 e il 1945 l’Italia, occupata dai tedeschi, fu profondamente segnata dall’esperienza della Resistenza. Composta da una pluralità di movimenti politici e militari, essa fu non solo una lotta di liberazione nazionale contro gli invasori, ma anche una guerra civile tra antifascisti e fascisti, un’insurrezione popolare spontanea e persino – per alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti – uno scontro di classe con aspettative rivoluzionarie. All’attività della Resistenza i nazifascisti risposero spesso con rappresaglie indiscriminate, cioè con azioni punitive violente messe in atto come ritorsione: di tal genere furono l’eccidio delle Fosse ardeatine, scatenato dall’attentato di via Rasella, il massacro di Sant’Anna di Stazzema (12 agosto 1944) e la strage di Marzabotto (29 settembre-5 ottobre 1944). Il risultato di simili episodi, nello specifico del primo menzionato, è visibile nella sequenza presentata: una serie di cadaveri anonimi, ammassati gli uni sugli altri, cui in un secondo tempo si cercò di dare un nome e una degna sepoltura. Lungi dal fiaccare la Resistenza, tali orrori contribuirono a rafforzarla sia materialmente, sia moralmente: più i nazifascisti si abbandonavano alla barbarie, più il sostegno della popolazione alla lotta partigiana aumentava.

Per riflettere

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  1. Quali erano le caratteristiche delle azioni compiute dai partigiani?
  2. Perché i nazifascisti reagivano agli attentati dei partigiani con le rappresaglie contro i civili?
  3. Quali furono le conseguenze della lotta partigiana?