La visita di Hitler a Firenze

Per contestualizzare

▲ Torna su

Dal 3 al 9 maggio 1938, Adolf Hitler visitò l’Italia in veste ufficiale. Dopo essere stato a Roma e a Napoli, nel primo pomeriggio del 9 maggio giunse in treno a Firenze: ad attenderlo alla stazione vi furono Benito Mussolini, i ministri Galeazzo Ciano, Achille Starace e Giuseppe Bottai, nonché le maggiori autorità cittadine e i gerarchi del regime; in compagnia del Duce, il Führer trascorse la restante parte della giornata nel capoluogo toscano. La propaganda fascista sfruttò l’evento per celebrare l’alleanza italo-tedesca: trasformandolo in un grande spettacolo, minuziosamente preparato, essa intendeva rafforzare il favore degli Italiani verso l’asse Roma-Berlino – che avrebbe dovuto procurare gloria alla nazione – e certificare agli occhi del mondo la comunione d’intenti tra Hitler e Mussolini.

 

Per approfondire

▲ Torna su

In occasione della visita di Hitler in Italia, il Governo fascista allestì una poderosa macchina propagandistica che preparasse Roma, Napoli e Firenze ad accoglierlo. A Firenze fu creato un apposito ufficio per i festeggiamenti, che trasformò per alcuni mesi il capoluogo toscano in un grande cantiere: le facciate degli edifici e le strade furono rifatte, l’illuminazione urbana rinnovata e le vetrine dei negozi tirate a lucido; decine tra architetti, fotografi e artisti lavorarono a scenografie per abbellire la città. Per l’occasione una sala della Galleria degli Uffizi fu appositamente allestita con opere d’arte tedesche, provenienti dalla Germania o appartenenti alle collezioni cittadine: così facendo, Firenze intendeva sottolineare il nesso spirituale e culturale che univa l’Italia e la Germania. Da questo punto di vista, il momento più significativo fu – come mette in luce anche la sequenza presentata – la visita al sacrario dei martiri di Santa Croce: la celebrazione dei caduti della guerra e del fascismo alludeva al fatto che entrambi i movimenti – il fascismo e il nazismo – avevano messo radici grazie al sacrificio e all’eroismo dei primi loro seguaci. 

Per riflettere

▲ Torna su
  1. Quale motivazione culturale viene indicata nel filmato per giustificare le visita di Hitler a Firenze?
  2. Quale intento propagandistico nascondeva in realtà tale visita e come fu sfruttato dal fascismo?
  3. Quale impegno organizzativo dovette affrontare la città di Firenze per far fronte alle necessità propagandistiche?