La marcia su Roma

Per contestualizzare

▲ Torna su

La marcia su Roma fu una manifestazione armata organizzata dal Partito nazionale fascista, guidato da Benito Mussolini. Tra il 27 e il 28 ottobre del 1922 alcune decine di migliaia di militanti fascisti partirono da varie regioni d’Italia alla volta di Roma, rivendicando la guida politica del Regno d’Italia e minacciando un colpo di Stato, qualora non fossero riusciti a ottenerla pacificamente. La manifestazione si concluse con successo il 30 ottobre, quando il re Vittorio Emanuele III, cedendo alle pressioni fasciste, incaricò Mussolini di formare un nuovo governo. La marcia sancì la salita al potere del Partito nazionale fascista, segnando la fine dello Stato liberale: negli anni successivi il suo anniversario divenne il punto di partenza per il calcolo degli anni della cosiddetta “era fascista” (1922-1943).

Per approfondire

▲ Torna su

Al successo della marcia contribuì la capacità dimostrata dai fascisti di intercettare lo scontento generale degli italiani per la “vittoria mutilata” conseguita nella Prima guerra mondiale e per la crisi economica che colpì il Paese negli anni immediatamente successivi: la sequenza presentata mostra l’accoglienza esultante tributata dai cittadini di Roma ai manifestanti, salutati come salvatori dell’Italia. Ciò è sottolineato dal commento della seconda voce fuoricampo, una traccia audio dell’epoca, che accompagna il minuto finale della scena: a detta dello speaker, il corteo delle “centomila” camicie nere sarebbe stato “interminabile” e all’insegna dell’ordine e di una “fascistica disciplina”. L’evento sarebbe poi stato caratterizzato da una “smobilitazione senza esempio nella storia delle rivoluzioni”: una volta terminato, infatti, i manifestanti sarebbero ritornati tranquillamente alle loro case. Il tono di tali parole è fortemente propagandistico, all’insegna dell’iperbole celebrativa e della censura di ogni elemento negativo. In realtà le idee di Mussolini sui provvedimenti da prendere per risollevare l’Italia erano piuttosto confuse e contraddittorie, e il Partito nazionale fascista rappresentava uno schieramento tutt’altro che coeso al suo interno. La marcia su Roma non fu esente da disordini e da episodi violenti: il trionfalismo con cui viene presentata nella sequenza nasconde la sua intima essenza, quella di un’azione squadristica molto vicina a un colpo di Stato.

Per riflettere

▲ Torna su
  1. Come viene descritta la marcia su Roma nel filmato? Quali differenze riscontri rispetto alla realtà storica di questo episodio?
  2. Per quali motivi, secondo te, lo speaker del filmato si preoccupa di assicurare che la manifestazione si sarebbe poi conclusa con una smobilitazione tranquilla, senza problemi di ordine pubblico?
  3. Chi doveva rassicurare con queste parole e perché? Per rispondere a questa domanda, ricorda gli eventi politici e sociali che avevano caratterizzato l’Italia negli anni precedenti.