I regni romano-barbarici

Tra il V e il X secolo, periodo definito dagli storici Alto Medioevo, alcuni popoli nomadi, con le loro massicce invasioni in Europa, Asia e Africa, determinarono profondi cambiamenti in ambito geografico, politico ed economico, causando una generalizzata condizione di anarchia e insicurezza, che ebbe come conseguenza un forte imbarbarimento della civiltà.

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Più che di invasioni si trattò di migrazioni di interi popoli che si impadronirono delle terre romane imponendo il loro dominio. La loro era una società di guerrieri, abituati a lottare; i legami fondamentali erano legami di sangue e i sistemi di giustizia erano semplici, basati sulla faida, la vendetta privata.

Osserva la carta, come puoi vedere i popoli che portarono al crollo dell’Impero romano d’Occidente giunsero da diverse parti dell’Europa del Nord, sapresti indicare quali invasero Roma rispettivamente nel 410 e nel 455?

Vandali e Unni
Visigoti e Vandali
Visigoti e Ostrogoti
Unni e Franchi

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Mentre in Oriente si consolidava l’Impero, erede e continuatore dello splendore romano, l’Occidente subiva una profonda penetrazione barbarica che diede luogo alla formazione dei Regni romano-barbarici, dove accanto a elementi germanici sopravvivevano elementi romani.
In Italia si costituì il regno degli Ostrogoti, guidati dal re Teodorico, che affidò l’amministrazione dello Stato ai funzionari romani, lasciando tuttavia il comando militare agli Ostrogoti.
Sapresti indicare sulla cartina dove si stanziarono invece i seguenti popoli?

Vandali
Franchi
Visigoti
Angli e Sassoni
Burgundi
Svevi

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Sulla morte di Teodorico nacquero diverse leggende, la più famosa delle quali racconta che un giorno egli, mentre andava a caccia vicino Verona, vide un cervo bellissimo e per inseguirlo non esitò a salire su un cavallo apparso all’improvviso. Ma questo cavallo altro non era che un essere infernale che lo rapì, attraversando l’intera penisola italiana in una folle corsa. Giunti alle isole Eolie il cavallo gettò il re nel cratere di un vulcano che segnava l’ingresso dell’inferno.

La leggenda sulla morte di Teodorico legata al cervo e al cavallo che lo condusse dritto all’inferno verrà in seguito ripresa da Giosuè Carducci, nella poesia “La leggenda di Teodorico”, all’interno della quale il poeta propone una sua versione leggendaria, arricchita di particolari buffi e inusuali. ▼ Per leggere la poesia clicca qui


Accanto a questa leggenda ne esiste un’altra che narra la paura che Teodorico aveva dei fulmini. Per questo motivo un giorno durante un temporale il re decise di farsi un bagno nella vasca del suo mausoleo per restare protetto. Cadde tuttavia un grosso fulmine che spaccò la volta del mausoleo creando una crepa a forma di croce uccidendolo. Poi scese un cavallo nero che lo caricò in groppa e lo gettò nel cratere dell’Etna.

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Durante il suo regno in Italia, Teodorico promuove diversi interventi edilizi, sia di carattere civile che religioso, manifestando uno stile del tutto originale, caratterizzato dalla fusione di elementi appartenenti, alla tradizione classica, all’arte di Costantinopoli e a quella cosiddetta “barbara”.

Dopo aver esplorato i siti di interesse artistico qui di seguito riportati, scegli una delle opere erette da Teodorico e prova a spiegare come egli riuscì a creare il connubio tra gli elementi architettonici di tradizioni artistiche diverse.

• Mausoleo di Teodorico

• Battistero degli Ariani

• Basilica di Sant'Apollinare nuovo

• Palazzo di Teodorico