Medea

Sinossi

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Per rivendicare il suo trono, usurpatogli dallo zio Pelia, il giovane Giasone, alla testa degli Argonauti, parte alla conquista del Vello d’oro, pelle di caprone dorata che sarebbe in grado di donare forza e fertilità a chi la possiede e che si trova sotto la tutela del sovrano della Colchide. Un giorno mentre Medea, figlia del sovrano della Colchide, sta pregando la reliquia nel tempio, vede il giovane eroe e se ne innamora perdutamente, così tanto da aiutarlo nel rubare il prezioso simulacro, fuggendo poi con lui. Consegnato il Vello d’oro allo zio Pelia, quest’ultimo viene meno alla parola data negando il trono al nipote, il quale accetta suo malgrado la situazione e decide di abbandonare la città. Giunto a Corinto, Giasone sposa Medea dalla quale avrà due figli; tuttavia la sua fame di ambizione lo porterà a ripudiarla e ad abbandonare la famiglia per sposare la giovane Glauce, figlia del re di Corinto. Resa folle dalla gelosia, Medea metterà in atto una tremenda vendetta, uccidendo la rivale e i figli avuti con l’amato, condannandolo all’eterna solitudine.

Scopo didattico

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La vittoria degli Ateniesi contro i Persiani a Salamina inaugura un periodo di pace e splendore per l’intera Grecia che, indiscussa dominatrice del Mediterraneo, vivrà una delle più radicali trasformazioni culturali della storia e Atene in particolare saprà imporre la propria supremazia sulle altre poleis della penisola ellenica, consolidando poi sotto la guida di Pericle, il suo dominio sul mar Egeo. Con la costruzione del Partenone e lo straordinario sviluppo delle arti e delle scienze, la cultura greca sarà alla base dello sviluppo di quella occidentale. In quest’epoca il teatro, la storiografa, la medicina, la retorica, l’arte e la filosofia vivono una stagione straordinaria; poeti, artisti e intellettuali trovano in Atene una patria spirituale. In questo clima di grande splendore nasceranno diverse opere teatrali, tra cui la tragedia di Medea.
Il mito di Medea, celebrato nella tragedia di Euripide (V sec. a.C.), è un intreccio di racconti che si sono modificati in varie epoche, fino a giungere alla messa in scena cinematografica di Pier Paolo Pasolini. La visione di questo film è infatti interessante soprattutto perché si assiste all’evocazione da parte del regista/scrittore del realismo magico del mito, inserito nel suo tempo antico, anche se la Medea da lui messa in scena è metafora della crisi del nostro tempo. Fulcro del film è il contrasto tra il mondo mitico, arcaico, sacro di Medea e quello politico e razionale di Giasone, nonché la decisiva umanizzazione della protagonista: il personaggio di Medea infatti perde i tratti terribili e feroci, che l’avevano caratterizzata nel passato, per interpretare le problematiche più ricorrenti nel XX secolo. La riscoperta del mito serve quindi a Pasolini a instaurare un rapporto diretto con la realtà contemporanea fatta di continue contraddizioni: la sua critica è rivolta alla società borghese che ha completamente distrutto la purezza del passato. Tematiche queste che ritorneranno anche nell’altro grande film di ispirazione classica, l'Edipo re.

 

Approfondimento

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La Medea di Pasolini prende spunto da quella di Euripide. Individua i punti che queste due opere, messe in scena a distanza di molti secoli fra loro, hanno in comune 

Il mito di Medea è stato trattato da diversi autori dell’antichità: sapresti citarne almeno due? Quale differenza c’è tra la trattazione del mito fatta da loro e quella fatta da Euripide?

Con Pericle la Grecia vive un periodo di grande splendore, che va sotto il nome di età dell’oro e che investe ogni elemento della vita quotidiana. Sapresti elencare quali innovazioni furono apportate e in quali campi?

In campo politico Pericle si impegnò a promuovere provvedimenti mirati a coinvolgere nei processi decisionali cittadini le classi inferiori del popolo. Quali furono queste riforme?

Discussione

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Dopo aver fatto una breve indagine sulle caratteristiche del cinema di Pasolini e sui tratti caratteristici della sua poetica, come definiresti il suo modo di pensare e di agire tenendo conto delle “regole” della società in cui viveva?

Spesso oggi giorno si sente parlare di infanticidio, di mamme che uccidono i propri figli. Trovi che il gesto compiuto da Medea abbia una corrispondenza nei gesti delle madri di oggi?