Contro gli atti della Pubblica Amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa.
Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti.
La legge determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della Pubblica Amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dalla legge stessa.
Che cosa significa? L’art. 113 consente ai cittadini di tutelarsi nei confronti dei provvedimenti disposti dalla Pubblica Amministrazione. L’articolo afferma due principi: «la tutela giurisdizionale nei confronti della Pubblica Amministrazione deve sempre essere ammessa» e «la tutela giurisdizionale deve essere piena» (cioè, deve garantire una «protezione completa» degli interessi e dei diritti).
Il sistema di tutela amministrativa è composto dalla IV Sezione del Consiglio di Stato, a cui spetta esprimere un giudizio sulla legittimità dell’atto amministrativo (esamina, cioè, un atto amministrativo per il quale è stato presentato ricorso al fine di accertare che non sia viziato da violazione di legge, eccesso di potere o incompetenza), e dai Tribunali amministrativi regionali (TAR, istituiti nel 1971), che svolgono la funzione di giudice d’appello. Inoltre, al Consiglio di Stato è stata devoluta la funzione di giudice d’appello.
Ma perché...? Il senso di questo articolo è che la Pubblica Amministrazione non ha sempre ragione, ma alcuni suoi provvedimenti possono ingiustamente danneggiare i cittadini, che hanno allora la facoltà di far valere i propri diritti come indicato nelle righe precedenti.
I casi per i quali si può ricorrere sono moltissimi: le regole di un concorso pubblico ritenute ingiuste, un appalto assegnato senza tenere conto di alcuni requisiti di un'azienda concorrente, un provvedimento che sembra non rientrare tra le competenze di un'Amministrazione ecc.
La tutela dei legittimi interessi si è arricchita negli ultimi anni di un'ulteriore strumento, la legge 241/1990 che regola l'accesso agli atti amministrativi: questa legge permette ai cittadini, che hanno un legittimo interesse, di consultare gli atti amministrativi che hanno portato a un certo provvedimento per sapere come e perché si è giunti a una determinata decisione.