Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione.
La Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un’altra Regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell’atto avente valore di legge.
Che cosa significa? Le leggi emanate da una Regione potrebbe invadere la sfera di competenza dello Stato o di un'altra Regione. Oppure potrebbero essere le leggi emanate dal Parlamento a invadere la sfera di competenza delle Regioni. L'art. 127 – modificato con legge costituzionale del 18 ottobre 2001 – stabilisce che cosa fare in questi casi.
Il Governo ha una sola possibilità per intervenire su una legge regionale: sollevare, qualora ritenga che una legge sconfini dalle competenze attribuite alla Regione, la questione di legittimità costituzionale davanti alla Corte costituzionale.
L’art. 127 prevede anche per la Regione la possibilità di sollecitare l’azione della Corte costituzionale nel caso in cui lo Stato (o un’altra Regione) leda le sue sfere di competenza.
In relazione alla parità fra Stato e Regione per quanto riguarda il ricorso di fronte alla Corte costituzionale, nel 2003 è stata approvata una legge (n. 131) che ha attribuito alla Corte il potere di sospendere, anche d’ufficio, l’esecuzione della legge impugnata. Fino a oggi la sospensione di una legge è stata richiesta in casi sporadici e la Corte costituzionale o ha respinto il ricorso, oppure ha dichiarato il «non luogo a provvedere per insufficiente argomentazione».
Ma perché...? Se, come abbiamo notato più volte, lo Stato ha una priorità rispetto alle Regioni, perché le Regioni possono ricorrere contro una legge dello Stato? Perché anche lo Stato deve rispettare la Costituzione, che stabilisce gli ambiti di competenza dei vari enti, e le leggi ordinarie. Altrimenti queste norme cesserebbero di avere valore e alla civiltà giuridica subentrerebbero il caos e l'arbitrio dello Stato.
Proprio perché i casi di conflitto possono essere molto complessi e la loro soluzione deve fare appello alle sfere di competenza esposte nella Costituzione, è la Corte costituzionale a dover affrontare i casi di ricorso.
In sostanza, nonostante lo Stato abbia una priorità rispetto alle Regioni, di fronte alla Corte costituzionale essi si trovano in una condizione di parità giuridica (e quindi lo Stato non ha una priorità o un diritto superiore).