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La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Che cosa significa? Con questo articolo la Costituzione stabilisce l’esistenza di diritti che in nessun caso possono essere negati da persone o istituzioni. Quali diritti sono? Quelli espressamente indicati negli articoli della Carta, nonché quelli naturali e preesistenti alla formazione dello Stato, ossia diritti di cui un uomo gode in quanto uomo (il diritto di vivere, di parlare, di procreare…), indipendentemente da dove vive, dalla classe sociale, dal sesso ecc. Tali diritti non sono annullati dal fatto che l’uomo partecipa ad associazioni.
L’articolo secondo associa il rispetto dei diritti all’adempimento dei doveri, come chiave per il mantenimento della società. Anche in questo caso i doveri intesi dai Costituenti comprendevano quelli indicati dalla Carta e quelli cosiddetti naturali (rispetto della vita dell’altro, delle libertà altrui…) che, come i diritti, prescindono da luogo, censo, età, sesso ecc.

Ma perché...? Diritti e doveri in questo articolo vanno di pari passo. Immaginate di vivere in una società di soli diritti e senza doveri: in poco tempo la situazione sarebbe ingestibile perché ciascuno sosterrebbe le proprie ragioni a danno degli altri. Viceversa una società di soli doveri e senza diritti limiterebbe sensibilmente la possibilità di ciascuno di essere se stesso e sviluppare la propria personalità e le proprie potenzialità. Ma i doveri sono espressi in questo articolo come forma di solidarietà: essi cioè vengono intesi come una condizione necessaria per il mantenimento di una società solidale. La Costituzione si esprime in una forma generale e un po’ astratta, ma intende in realtà comportamenti molto concreti. Pagare le tasse, per esempio, fa parte di questi doveri; ci si può lamentare del peso delle tasse e dell’uso che se ne fa, ma senza di esse non sarebbe possibile la sopravvivenza dello Stato e dei suoi servizi e la società piomberebbe nel caos.

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