La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Che cosa significa? L’articolo riconosce alla famiglia una posizione preminente all’interno della società. Il riconoscimento giuridico della famiglia avviene attraverso l’istituto del matrimonio, che può essere civile (celebrato in municipio dal sindaco o da un suo rappresentante) o concordatario (celebrato con una cerimonia religiosa che rispetta il diritto canonico ed è riconosciuta dallo Stato). La definizione di famiglia come “società naturale” evidenzia che la famiglia ha un diritto originario rispetto allo Stato, che deve essere da quest’ultimo riconosciuto e tutelato.
Il secondo comma ha permesso la riforma del diritto di famiglia del 1975: essa ha modificato il Codice civile del 1942, che prevedeva un modello familiare in cui l’autorità del capofamiglia prevaleva sulla volontà della moglie e dei figli; in base a questo articolo e alla dichiarazione di uguaglianza tra gli uomini era infatti insostenibile la potestà maritale, ovvero la prevalenza del marito sulla moglie.
Ma perché...? Alcuni aspetti di questo articolo sono da tempo oggetto di dibattito e, per certi versi, appaiono datati. Si consideri la stretta connessione individuata tra famiglia e matrimonio. Oggi la società, sempre più laica, accetta le forme di convivenza tra persone non sposate, che spesso hanno anche generato dei figli: una famiglia di fatto, dunque, non sancita dal matrimonio; ciò che fino a qualche decennio fa sarebbe stato ragione di scandalo, appare oggi una scelta legittima. La stessa nozione di famiglia è oggetto di analisi: una famiglia nasce dall’unione di persone di sesso diverso o può essere considerata una famiglia anche l’unione tra persone del medesimo sesso? E se non può essere considerata una famiglia, in che modo si possono garantire i diritti che nascono da una condivisione di sentimenti e da una vita in comune simili a quelle che caratterizzano una famiglia tradizionale?
Nonostante la sua impostazione, va notato che questo articolo non vieta il divorzio: se oggi è un diritto ormai acquisito, esso è stato oggetto di un’aspra battaglia politica nel corso degli anni Settanta.