La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Che cosa significa? L’art. 15 stabilisce che la nostra corrispondenza e ogni altra forma di comunicazione devono essere libere e non possono essere intercettate, impedite o controllate, salvo i casi previsti dalla legge. La norma costituzionale si applica sia ai mittenti sia ai destinatari della comunicazione. La libertà di comunicazione spetta a tutti gli individui (cittadini, stranieri, apolidi) e ai soggetti collettivi privati (associazioni, aziende…).
Nel 1996 è stato istituito il Garante per la privacy (Autorità garante per la protezione dei dati personali), il cui scopo è di garantire la tutela delle persone per quanto riguarda il trattamento dei loro dati personali che possono essere trasmessi via corrispondenza.
Ma perché...? Con questa norma la Costituzione protegge la corrispondenza privata, una garanzia che consente di rendere effettiva la libertà di comunicazione: se infatti sapessimo che la nostra corrispondenza è controllata, limiteremmo le nostre comunicazioni, evitando di raccontare fatti personali o di trasmettere notizie confidenziali, siano esse personali o legate alla propria attività.
Questo articolo è stato scritto in un’epoca in cui erano le lettere il principale mezzo per comunicare a distanza. Tuttavia successive interpretazioni da parte della giurisprudenza hanno esteso questa garanzia di libertà a comunicazioni di altro genere: le buste suggellate; le cartoline contenute in buste non chiuse; i pacchi postali; le comunicazioni con segni simbolici (per esempio, l’alfabeto Morse); le conversazioni; i messaggi di posta elettronica; le comunicazioni scambiate in chat o in videoconferenza, se avvengono in forma uno-a-uno.
Anche le mail che inviamo, quindi, sono inviolabili, salvo i casi di controllo consentiti dalla legge. Ovviamente, ciò non si applica a messaggi in chat pubbliche, perché in questo caso stiamo volutamente e consapevolmente comunicando con un pubblico molto vasto.