La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
Che cosa significa? Dire che l’Italia è una e indivisibile significa affermare l’indivisibilità dello Stato italiano in più Stati e quindi l’illegalità di ogni tentativo di rendere indipendente una parte dello Stato. Nello stesso tempo, però, questo articolo sottolinea l’importanza del decentramento amministrativo e dell’autonomia. Ciò equivale a dire che l’Italia è uno Stato unitario, ma non accentrato dal punto di vista amministrativo, e nel quale i cosiddetti enti locali, cioè le Regioni, le Province e i Comuni, svolgono un ruolo fondamentale. La valorizzazione di questi enti non ha solo uno scopo di efficacia amministrativa, ma deve consentire una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica. All’epoca della Costituzione l’istituzione delle Regioni, che pure venne completata solo negli anni Settanta, aveva anche lo scopo di contrastare i movimenti antiunitari (come quelli che, all’indomani della Seconda guerra mondiale, si svilupparono in Sardegna e in Sicilia).
Ma perché...? La struttura dello Stato italiano, unitario ma con autonomie locali, è stata al centro di un vasto dibattito negli ultimi vent’anni. Più volte è stata proposta la trasformazione dell’Italia in una Repubblica federale (come lo sono gli Stati Uniti, la Svizzera e la Germania). L'idea di un’Italia federale era stata proposta anche in epoca risorgimentale, ma era stata accantonata subito dopo l’Unità perché pareva mettere a rischio il processo di unificazione ancora in corso.
In una Repubblica federale i singoli Stati (o Cantoni, come in Svizzera) che compongono la federazione detengono maggiori poteri di governo e di spesa, ed esiste una dinamica politica che spesso contrappone Stati e Governo centrale. Inoltre, a seconda delle federazioni, i governi centrali detengono poteri più o meno ampi e le differenze tra i singoli Stati possono essere assai ampie.
L’effetto di queste discussioni in Italia non è stato però la trasformazione dello Stato in una Repubblica federale, ma il conferimento di un maggior potere decisionale alle Regioni.