Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta.
Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale.
I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono.
Che cosa significa? L’articolo fornisce molte indicazioni sul lavoro delle Camere. Il primo comma stabilisce l’importanza del regolamento delle Camere, che è variato più volte nel corso dei decenni. In una prima fase (1948-71) i regolamenti erano incentrati su “regole tese a garantire al massimo i diritti delle minoranze parlamentari”, soprattutto del Partito comunista e del Movimento sociale italiano. In una seconda fase (1971-81) sono stati adottati regolamenti che hanno affermato la centralità del Parlamento, dando origine a Camere forti, organizzate intorno ai Gruppi parlamentari (intesi come motore delle attività parlamentari) e contrapposte a governi deboli. In una terza fase (1981-2001) le riforme dei regolamenti hanno determinato un procedimento legislativo ispirato al principio della programmazione dei lavori; il contingentamento dei tempi di discussione; un potenziamento del ruolo delle commissioni parlamentari; la valorizzazione delle diverse componenti politiche iscritte al Gruppo misto; l’istituzione del Comitato per la legislazione.
Ma perché...? Il regolamento di funzionamento delle Camere, com’è chiaro da quanto abbiamo visto sopra, non è un elemento secondario nella vita democratica. Anche se non è una dichiarazione di principio, esso consiste in una serie di norme spicciole che incidono profondamente sull’attività politica e legislativa. In altre parole, la Costituzione dice che cosa le Camere devono fare, i regolamenti come devono farlo. Se ad esempio un regolamento stabilisce che i parlamentari possono parlare un’ora ciascuno, la discussione su una norma può essere lunghissima: diventa molto più breve se il tempo accordato è solo di un minuto.
Anche il terzo comma di questo articolo stabilisce un principio importante: perché una votazione sia valida, deve essere stata votata dalla maggioranza dei componenti della Camera. Questa norma impedisce che decisioni importanti vengano prese da un numero limitato di parlamentari; per contro, in alcuni casi la mancanza del numero legale ha avuto effetti negativi, ritardando i lavori del Parlamento.