La legge determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di deputato e di senatore.
Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere.
Che cosa significa? In alcuni casi, un cittadino non può essere eletto parlamentare e, in altri, un parlamentare non può ricoprire ruoli politici e amministrativi: l’Assemblea costituzionale decise di non deliberare per via costituzionale i casi di ineleggibilità e di incompatibilità, ma di rinviarne la determinazione alle leggi ordinarie.
Nella Costituzione sono presenti alcune indicazioni circa i casi di incompatibilità: vi è incompatibilità tra la carica di deputato o di senatore e quelle di giudice della Corte costituzionale, di membro del Consiglio superiore della magistratura e di consigliere regionale; tra la carica di deputato e quella di senatore; tra l’ufficio di Presidente della Repubblica e qualsiasi altra carica istituzionale (si veda l’art. 84 della Costituzione).
Per tutti gli altri casi la Costituzione rimanda alla legge ordinaria: secondo la normativa attuale non sono eleggibili nei due rami del Parlamento i presidenti delle Province, i sindaci dei Comuni con più di 20.000 residenti, gli ufficiali generali e superiori delle Forze armate, gli ammiragli, i prefetti e i vice-prefetti, gli ufficiali di pubblica sicurezza, il capo e il vice-capo e gli ispettori generali della Polizia di Stato, i capi di Gabinetto dei Ministri. L’ineleggibilità decade se le funzioni esercitate vengono cessate almeno 180 giorni prima “della data di scadenza del quinquennio di durata delle Camere”.
Sono molti i casi di incompatibilità con la carica di parlamentare: ricoprire cariche o esercitare funzioni amministrative in enti o associazioni che gestiscano servizi per conto dello Stato o della Pubblica Amministrazione; ricoprire cariche o esercitare funzioni amministrative in enti pubblici e privati per nomina o designazione del Governo o di organi dell’Amministrazione dello Stato.
Ma perché...? Ci si potrebbe chiedere se questa norma non violi il diritto dei cittadini a partecipare alla vita politica. In realtà non è così, perché l’ineleggibilità riguarda la persona sin tanto che riveste la carica incompatibile e comunque non lede la sua possibilità di entrare a fare parte del Governo. Le ragioni dell’ineleggibilità sono facilmente intuibili: impedire una concentrazione di poteri e una coincidenza di cariche tra loro in conflitto nella stessa persona.
Qual è il senso dell’incompatibilità? A seconda dei casi le ragioni sono diverse. Per esempio, si ritiene che il sindaco di una città medio-grande non possa fare bene il proprio lavoro se è anche parlamentare. In un altro caso, invece, essere parlamentare ed essere amministratore di una società statale nominato dal Parlamento è improprio, perché in questo caso un parlamentare potrebbe far di tutto per essere nominato lui stesso.
In sostanza, le norme sull’incompatibilità sono state varate per impedire conflitti di interesse (ad es. quando una persona detiene una carica che gli permette di legiferare a proposito dei suoi interessi individuali) e il cumulo di cariche (perché ostacolerebbe il buon esercizio di entrambe).