I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.
Che cosa significa? L’art. 97 si riferisce alla Pubblica Amministrazione, intesa come l’insieme degli uffici dell’apparato tecnico-burocratico dello Stato. L’articolo indica i tre principi fondamentali per il funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Il principio di legalità: l’organizzazione dell’amministrazione dello Stato deve essere definita mediante leggi che ne stabiliscono i compiti e gli obiettivi, vincolandola al perseguimento dell’interesse pubblico.
Il principio di buon andamento: l’organizzazione dell’amministrazione dello Stato deve essere tale da garantire l’erogazione di servizi pubblici efficienti e rispondenti a un criterio di economicità (l’amministrazione statale deve procurarsi le risorse necessarie «con il minimo dispendio di mezzi»).
Il principio di imparzialità: l’amministrazione dello Stato deve svolgere i suoi compiti senza rendersi responsabile di favoritismi o discriminazioni.
Ma perché...? Il pubblico impiego è spesso oggetto di aspre discussioni che riguardano la sua efficienza e il rapporto con l'utenza. Nel corso degli ultimi anni sono state introdotte molte novità, come il diritto di accesso agli atti amministrativi, grazie al qualei cittadini portatori di un legittimo interesse possono consultare i documenti relativi alle decisioni prese.
Altre innovazioni riguardano l'uso degli strumenti informatici, che ha lo scopo di rendere più snelli i rapporti con la pubblica amministrazione.